I benefici dell’olio di oliva

Data:

4 Novembre 2021

Tempo di lettura:

4 min

Olio di oliva e malattie cardiovascolari, diabete e cancro

Il ruolo svolto dall’olio di oliva riguarda diverse patologie e coinvolge diverse molecole che lo compongono.

Sono numerosi i benefici dell’olio di oliva. Scopriamo i meccanismi attraverso i quali l’olio di oliva esercita il suo effetto benefico nei confronti delle malattie cardiovascolari sembra dovuto agli alti livelli di acidi grassi monoinsaturi che esercitano un ruolo importante a livello del profilo lipidico, poiché riducono il colesterolo totale e il colesterolo LDL, non modificano il colesterolo HDL e, grazie all’effetto combinato con le sostanze fenoliche, diminuiscono il processo di ossidazione delle LDL, che costituisce il fattore determinante nella formazione delle placche aterosclerotiche.

La lesione elementare dell’aterosclerosi è la placca, cioè un accumulo costituito prevalentemente da colesterolo circondato da un cappuccio fibroso di cellule muscolari lisce, collagene e matrice extracellulare.

Il processo di sviluppo delle placche segue il passare degli anni, ma può essere accelerato in maniera importante da alcuni elementi noti come “fattori di rischio”, che includono fattori non modificabili (età, sesso e caratteristiche genetiche) e fattori modificabili (fumo, aumento della colesterolemia totale e delle lipoproteine a bassa densità ipercolesterolemia totale e colesterolo LDL, bassi livelli delle lipoproteine ad alta densità di colesterolo HDL, ipertensione, obesità, diabete, sedentarietà, ecc.).

Una sana alimentazione rappresenta dunque un fattore importante nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari. Le placche non vanno assolutamente intese come depositi inerti di progressivo accumulo di materiale che lentamente portano all’occlusione dell’arteria, ma come formazioni attive pronte a destabilizzarsi.

Il meccanismo attraverso cui l’olio di oliva riduce il danno dei lipidi ossidati sembra essere legato all’effetto combinato del suo contenuto in acido oleico e sostanze fenoliche.

Inoltre, sono stati studiati gli effetti benefici del consumo di olio di oliva nei confronti dei fattori correlati alla trombosi, legati alla riduzione dell’aggregazione delle piastrine, e alla riduzione dei livelli circolanti di alcuni fattori della coagulazione.

Olio di oliva e diabete

Il consumo di olio di oliva sembrerebbe migliorare il metabolismo glicidico, con riduzione della glicemia e dell’insulina grazie alla composizione percentuale degli acidi grassi presenti nella membrana cellulare.

Le membrane formano barriere selettive che separano, comunicano e definiscono le cellule e i loro organuli interni, e inoltre ricevono e propagano segnali importanti che controllano il comportamento cellulare.

È opinione comune che la maggior parte dell’attività di una cellula avvenga principalmente all’interno delle membrane e che le funzioni di quest’ultime non dipendono esclusivamente dalle particolari proteine che contengono, ma anche dalla composizione lipidica e dalla loro struttura lipoproteica.

Queste caratteristiche delle membrane influenzano e partecipano alle funzioni specifiche associate a diverse cellule e al controllo generale della fisiologia di una cellula.

Gli acidi grassi insaturi, come l’acido oleico e l’acido linoleico, conferiscono un elevato grado di flessibilità conformazionale, poiché occupano uno spazio leggermente a forma di cuneo che generalmente si traduce in un “imballaggio” più morbido e una membrana più fluida.

Al contrario, gli acidi grassi saturi, come l’acido stearico e l’acido palmitico, conferiscono rigidità che si traduce in una membrana meno fluida o più organizzata.

Olio di oliva e cancro

Il cancro è una malattia multifattoriale ossia, molti fattori di rischio che includono ereditarietà, età, stile di vita e ambiente concorrono all’insorgenza di questa malattia.

L’incidenza di diverse forme tumorali è legata a fattori dietetici e diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che l’elevata assunzione di olio di oliva è inversamente associata al rischio di cancro.

Tra i fattori dietetici che potrebbero modulare l’iniziazione e la progressione del cancro con le varie attività cellulari coinvolte nella progressione del cancro l’olio d’oliva è di particolare interesse per il suo contenuto in squalene, già utilizzato come sistema di somministrazione di farmaci nella terapia del cancro.

Alcuni studi sperimentali suggeriscono che queste attività regolate da proteine chiamate MAPKs (Mitogen-activated protein kinase) causata dallo stress (infiammazione, radicali liberi, UV etc) potrebbero essere bersagli dei derivati ​​dalle olive che includono anche α-tocoferolo, idrossitirosolo, oleuropeina.

Queste sostanze benefiche derivate dall’olivicoltura e dai rifiuti di lavorazione, potrebbero essere adiuvanti nelle chemioterapie, mentre l’olio potrebbe essere considerato un “sistema naturale di consegna” di sostanze fitochimiche bioattive a causa del suo alto contenuto di squalene.

Ultimo aggiornamento

07/03/2022, 11:31
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