Gli antichi olivi italiani

Data:

4 Aprile 2022

Tempo di lettura:

2 min

Gli antichi ulivi italiani

L’Italia vanta il più ricco germoplasma olivicolo al mondo con il 41% di varietà descritte.

Ogni regione si caratterizza per una ricchissima piattaforma varietale di antichi olivi italiani, con numerose cultivar che probabilmente si sono differenziate localmente e adattate a particolari areali, spesso in tempi molto antichi.

Secondo una recente revisione del database oleadb, sono state individuate 730 varietà, ma questo numero non può essere considerato definitivo dato che le varietà di ulivo sono spesso denominate diversamente anche se riconducibili a un unico genotipo.

Le tecniche di analisi del DNA si stanno evolvendo sempre più velocemente, e nel giro di pochi anni ci consentiranno di ricostruire tutta la storia dell’olivicoltura in Italia e del bacino mediterraneo.

Sin da tempi molto antichi, l’Italia ha visto il susseguirsi di numerose dominazioni e passaggi di civiltà; questi hanno influenzato lo sviluppo dell’agricoltura con l’insediamento, in alcuni casi molto antico, di diverse colture agrarie, tra cui l’ulivo.

La domesticazione dell’ulivo coltivato risale a 6000 a.C. e in Italia sembra siano presenti antichi esemplari addirittura di 4000 anni di età. Purtroppo la datazione certa dell’età degli ulivi monumentali è molto difficile da ottenere perché il fusto si presenta generalmente molto irregolare e spesso cavo o bicaule.

Gli ulivi con caratteri monumentali in Italia sono molto presenti in quasi tutte le regioni e la loro caratterizzazione genetica può fornire informazioni cruciali sulla storia della diffusione dell’ulivo, dando ulteriore testimonianza del passaggio ed insediamento di antiche civiltà.

È però in alcune regioni meridionali e nelle isole si trovano gli esemplari presumibilmente più antichi, insieme ad alcuni dei più bei ulivi monumentali.

Ultimo aggiornamento

11/04/2022, 14:54
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