L'olio come identità del territorio
Con la sua chioma argentea e il nodoso tronco, l’ulivo e i suoi frutti si pongono come uno dei principali elementi caratterizzanti il paesaggio dell’area mediterranea.
L’ulivo è diffuso, anche se con sistemi colturali diversificati, in tutto il territorio italiano e la sua presenza contribuisce a definire paesaggi distinti che possono essere considerati i più antichi del Paese perché sostanzialmente immutati in termini biologici (genetici), strutturali (modelli di impianto, forme di allevamento) e di distribuzione territoriale rispetto agli altri sistemi che partecipano alla tradizione agraria e paesaggistica (Barbera, Inglese, La Mantia 2004).
Tuttavia, l’ulivo non racchiude in sé solo una lunga storia che risale a tempi lontani e un ruolo da attore principale nel disegno del paesaggio rurale mediterraneo: l’olio extravergine di oliva ottenuto porta con sé un patrimonio di tradizioni legato alla produzione e alle relazioni tra i diversi attori coinvolti che contribuiscono a renderlo un “prodotto tipico” di un determinato territorio e pertanto capace di valorizzarne e veicolarne l’identità, la qualità e la cultura.
L’olio diviene così uno strumento di promozione locale, un elemento attrattivo capace di connettere in maniera integrata le varie opportunità storiche, artistiche, produttive e turistiche che il territorio è in grado di offrire.
Proprio con lo scopo di promuovere l’olio extravergine di oliva quale prodotto fondamentale nella tradizione agricola, alimentare e culturale del nostro Paese e valorizzare al tempo stesso i territori di produzione, nel 1994 è nata in Italia l’Associazione delle città dell’olio.
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