Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani. Un focus su settore olivicolo oleario

Un rapporto sul fenomeno della promozione delle produzioni agroalimentari italiane e sull’interesse delle attività olivicole dal punto di vista turistico.

Data:

9 Maggio 2024

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Il recupero della storia, della memoria e delle tradizioni della propria terra natìa sono le principali motivazioni che inducono gli immigrati italiani a scegliere l’Italia come meta per le loro vacanze e per questo sono ritenuti gli elementi fondanti lo sviluppo del turismo delle radici. Secondo i dati diffusi da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, il 30% del turismo delle radici, equivalente a circa 3 milioni di viaggiatori, copre un target che va dai 25 ai 34 anni (25,7%) e dai 55 ai 64 anni (24%). Ciò genera un indotto economico di interesse che, solo nel 2021, si stima abbia mosso oltre 4,2 miliardi di euro.
Partendo da questi dati e dalla constatazione che le principali mete turistiche riguardano le aree e i borghi rurali è nata l’idea di approfondire, oltre al fenomeno della promozione delle produzioni agroalimentari italiane, l’interesse delle attività olivicole dal punto di vista turistico e, in particolare, dal punto di vista di coloro che hanno legami profondi con l’identità culturale italiana.
I risultati dell’indagine sono raccolti nel Rapporto “Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani. Un focus sul settore olivicolo oleario”, realizzato in collaborazione con l‘Università della Calabria, tramite il quale s’intende contribuire al dibattito su strumenti e opportunità offerti ai territori e alle aziende olivicolo-olearie.

Ultimo aggiornamento

16/05/2024, 18:17